Vaccino: libertà, responsabilità e sicurezza

25.12.2020

Il vaccino visto dalla parte di un liberale classico

La convenzione europea sui diritti dell'uomo (CEDU) è molto chiara: l'art. 2 CEDU impone alle autorità sanitarie nazionali di astenersi dal compiere qualsiasi atto che possa interferire con l'autodeterminazione e la libera scelta nel campo della tutela della propria salute: ogni individuo, infatti, gode di un certo margine di discrezione ed è libero di decidere se accettare o rifiutare uno specifico trattamento medico, così come di scegliere cure alternative rispetto a quelle offerte dal servizio sanitario nazionale Il testo inizia qui. Puoi cliccare e iniziare a scrivere.

Non solo, la corte di Strasburgo ha peraltro più volte evidenziato come essere sottoposti ad un trattamento obbligatorio possa rappresentare una violazione dei diritti convenzionalmente garantiti, tra cui non solo il diritto alla vita, ma anche il diritto al rispetto della vita privata e familiare, sancito dall'art. 8 CEDU.

Già questo basterebbe per comprendere come la libertà di scelta personale non possa essere travalicata da qualunque situazione e da qualunque emergenza.

Ed è questo un imperativo decisamente liberale sancito dalle autorità internazionali che hanno certamente inserito uno dei principi fondamentali del iberalismo classico che riguarda i diritti inviolabili.

Essere a favore o contrari al vaccino non è l'oggetto di questo approfondimento e lascio la discussione ad altri;

Ciò che si vuole sottolineare è il punto di vista dei principi liberali e, soprattutto, dei diritti inviolabili che non possono essere messi in discussione nemmeno di fronte ad emergenze anche più gravi e con conseguenze peggiori di quanto possa essere il covid odierno.

La libertà è rischio, coraggio, vita e morte, fallimento e successo........il tutto nella libera responsabilità individuale.

Ci sono altri aspetti che dovrebbero essere analizzati dal punto di vista liberale sempre con riferimento al vaccino e mi riferisco alla responsabilità di chi lo propone.

Chi produce un qualsiasi prodotto, vaccino compreso, non può escludere, dal punto di vista liberale, e non solo, che possa usufruire della situazione di manleva. Oppore dichiarino apertamente, le case farmaceutiche, che i vaccini non sono sicuri, che non possono garantire che non ci siano effetti collaterali e che, quindi, chiunque si sottoponga alla somministrazione lo fa a suo rischio e pericolo perchè non è garantito e sicuro.

In caso contrario, le case farmaceutiche dovrebbero essere responsabili dei danni che venissero provocati dall'essere vaccinati. Per un liberale la responsabilità di chi propone un prodotto (ancor di più se per la salute) è totale; deve sempre rispondere in prima persona degli effetti delle proprie azioni e di quanto causato da qualcosa da loro prodotto. In effetti, vale per chiunque, dovrebbe valere anche in questo caso.

In pratica, la libertà di scelta se vaccinarsi oppure rifiutarsi non può che essere una libera scelta individuale di fronte alla invasività dell'azione e al fatto di rientrare fra i diritti inviolabili di una persona.

Inoltre, la responsabiltà eventuale delle case farmaceutiche che producono e distribuiscono il vaccino dovrebbe essere un assunto e irrinunciabile.

Questo è la visione di quel liberalismo classico che possiamo ripercorrere partendo da John Locke.

Nicola Argeo Mastropietro