L'uomo di Oriana Fallaci è scomparso

11.01.2024

Libertà, verità, ideali......e poi, l'uomo di oggi.

L'uomo eroe che combatte per la libertà e la verità contro il conformismo, la dittatura e la falsa democrazia fino a pagare con la vita.

Un Uomo è Il titolo del libro del 1979 che Oriana Fallaci dedica al suo amante Alekos Panagulis racconta la storia vera di un uomo che, da solo, ha combattuto per la libertà senza paura accettando torture di ogni tipo, ma senza mai cedere di un passo. Un uomo che ha preferito essere ucciso piuttosto che vivere senza libertà.

Un inno alla libertà, alla ricerca della verità e un inno ad essere uomini veri, uomini che sanno battersi per dei valori per degli ideali e che non si lasciano attrarre da comode giustificazioni per evitare di combattere e affrontare la realtà e i rischi che ne conseguono.

La libertà è un dovere prima che un diritto disse Oriana Fallaci. Ed è vero. Non esiste potere che non voglia annullare la libertà perchè è inversamente proporzionale: più potere meno libertà e meno libertà più potere.

Solo gli stupidi e i codardi pensano (perchè più facile) che il potere conceda libertà, solo gli stolti si inchinano al potere chiedendo di concedergli la libertà. La libertà appartiene all'individuo e se la chiedi ti comporti da schiavo e come schiavo devi essere tattato.

Oggi, i giovani Alekos Panagulis non ci sono più; sapevamo già di avere una generazione di bamboccioni, ma il covid, la prova generale per la schiavitù, ha dimostrato la pochezza degli uomini attuali, ha evidenziato come non si sia più in grado di difndere la propria vita, il proprio lavoro, la propria libertà e la propria attività.

Attività stracolme di storia, tradizione, attività che si sono tramandate per generazioni si stanno dissolvendo come neve al sole. Pochi mesi di totale sottomissione, di ubbidienza cieca, di schiavitù volontaria hanno distrutto ciò che è stato costruito con sacrifici, fatica, lavoro, rischi i 40 anni.

Accettando qualsiasi limitazione, qualsiasi sopruso, qualsiasi imposizione.

Non vi è stata nessuna difesa, nessun combattimento per non farsi portar via la propria vita, la propria libertà, il proprio lavoro.

Il nulla totale. Anzi, spesso, partecipi e complici di tale disfatta e di tale catastrofe. E ancora oggi, dopo un anno, è come se si fosse all'inizio. Abitudine, assuefazione, sottomissione e soprattutto la paura tipica dei deboli, dei debosciati.

Alekos Panagulis ha insegnato con il suo esempio la dignità, il rispetto di se stessi, il coraggio, la forza, il combattere sempre per la libertà e per ciò in cui si crede; qualità che sono scomparse e che non appartengono più all'uomo occidentale. Tanto meno italiano.

Gli individui sono la società e forgiano i propri tiranni, quasi li educano e si fanno educare. Più c'è tirannia, più si toglie libertà e più il popolo vuole così e ritiene sia giusto così. Un popolo codardo, fatto di individui piccoli e inutili che pensano di poter delegare tutti i rischi e le responsabilità a chi decide per loro credendo di poter mantenere la libertà, che gli venga concessa. La stupidità e l'ignoranza sono infinite.

L'occidente di oggi è questo e gli insegnamenti dell'uomo di Oriana Fallaci che con la sua scrittura ha saputo rendere così bene è finito. É morto, e questo significa che l'anima di un popolo è morta. Per questo non ci sono speranze.

La libertà è una pratica quotidiana che va conquistata giornalmente e ben curata se vuoi mantenerla. Ma è una pratica che non appartiene alla gente di adesso.

Argeo