MISES: PREZZO E VALORE.
Al dibattito scaturito ad inizio novecento, ed in particolare tra le due guerre mondiali, circa il ruolo che doveva avere lo stato nell'economia, prese parte anche Ludwig von mises, uno dei principali esponenti della scuola austriaca.
In precedenza, altri studiosi tra cui Marx e Weber, avevano cercato di trovare delle risposte a tale quesito, giungendo a conclusioni diametralmente opposte. Ma fu con Mises, che il problema fu analizzato per la prima volta in maniera scrupolosa.
Per prima cosa è rilevante sottolineare come la sua riflessione abbia delle radici del tutto teoriche; le premesse su cui si fonda sono quelle del soggettivismo austriaco, per cui il valore di un bene è determinato da preferenze individuali.
Per Mises, il calcolo economico all'interno di un'economia pianificata è impossibile, dal momento che non esistono la divisione del lavoro, e la proprietà privata dei mezzi diproduzione, due elementi tipici dell'economia di mercato.
Grazie ad essi infatti, è possibile stabilire i prezzi di mercato, ovvero cosa, come, quanto e dove produrre. Il sistema dei prezzi è lo strumento che consente attraverso il denaro, di creare informazioni per tutta la società, rendendo palesi le preferenze di ogni singolo individuo, nel momento in cui il prezzo al quale si compie l'incontro tra domanda e offerta, segnala il valore che le persone riconoscono alla merce scambiata. Tutto ciò non può avvenire in economie pianificate, poiché la scelta di come allocare le risorse, in seguito alle informazioni ricevute sulle preferenze di ogni persona, non è più in mano alle imprese o a singoli individui, ma ad un pianificatore centrale, la cui ambizione è decidere lui stesso circa la produzione di un determinato bene, estromettendo qualsiasi altro operatore di mercato.
Le sue decisioni non vengono prese sulla scorta della lettura dei prezzi, né sulla disponibilità ad acquistarlo da parte dei consumatori, ignorando totalmente i bisogni dell'intera società. Se ne deduce che tale sistema è insostenibile nel lungo periodo, come fu effettivamente dimostrato qualche decennio più tardi, con il crollo del comunismo del regime sovietico. Si può dire che la storia abbia dato ragione a Mises, ilquale operando un analisi esclusivamente teorica, e attraverso l'utilizzo della logica, ha visto la sua teoria trionfare anche nell'evidenza empirica.
Maurizio Mombelli